800/900 ARTSTUDIO è lieto di presentare la mostra:

CENT’ANNI D’ARTE
(1859-1959 e oltre)

Vernissage sabato 12 maggio, ore 18
Livorno – Via Roma 63/67

CATALOGO IN GALLERIA
Periodo mostra: 12 maggio – 21 luglio 2018
orari: lunedì – sabato 10/12.30 16.30/19.30
(domenica su appuntamento)

 

Giovanni Fattori, Soldati francesi del 1859

Il nostro centenario percorso d’arte prende il suo avvio con Soldati francesi del 1859, una preziosa tavoletta di Giovanni Fattori che simboleggia la genesi delle teorie del movimento macchiaiolo che rinnovò in maniera indelebile la cultura figurativa dell’Ottocento. L’alta qualità pittorica del ritratto di Giovane monaca (1876) è esemplare del fare di Odoardo Borrani dopo la pagina artistica di Castiglioncello. Sosta di cavalleggeri documenta l’evoluzione del linguaggio di Ruggero Panerai, allievo del Maestro Fattori, in direzione impressionista, così come il bellissimo ritratto de Il chimono di Eduardo Gordigiani rivela l’influenza d’Oltralpe dovuta ai suoi numerosi soggiorni parigini.

Fabio Fabbi, Il mercato delle schiave

Un mercato a Tunisi di Eugenio Cecconi e Mercato delle schiave di Fabio Fabbi sono opere a orientamento orientalista, che documentano un genere artistico esotico e pittoresco, molto amato in Francia e in Inghilterra, dilagato durante l’Ottocento. Mentre La carica degli indiani di Francesco Mancini ci apre al leggendario West che furoreggerà nel Novecento in particolare con il cinema.

Mario Puccini, Padule in autunno

I dipinti di Niccolò Cannicci (Pastorella e Passa il treno), di Cecconi (Veduta), di Francesco e di Luigi Gioli (Marina a Castiglioncello e Uliveta) sono espressione del movimento naturalista che coinvolse tutta Europa sul finire del secolo XIX. Di declinazione naturalista sono anche le opere giovanili di Francesco Fanelli (Falaschi nel padule) e di Ludovico Tommasi (Pescatorelli), artisti che di lì a poco evolveranno in senso impressionista e si apriranno al Novecento. Da segnalare Autunno in padule di Mario Puccini, le due impressioni giovanili e la luminosa tela Le gabbrigiane di Renato Natali.

Giorgio Kienerk, Sorriso

Molto ben rappresentato è il divisionismo toscano con sei significativi, importanti brani pittorici di Benvenuto Benvenuti e con due opere di bella qualità di Gino Romiti (Sinfonia del mare e Panchina all’Ardenza) che sono frutto della profonda sperimentazione operata nell’arte dal giovane artista fino agli inizi degli Anni Venti. Straordinario è Il cancello, dipinto elaborato con la tecnica della pennellata divisa da Galileo Chini nel 1916, e con palesi inflessioni simboliste. Aderenti al movimento simbolista anche Visione di Noelqui, Orfeo e Euridice di Mattia Traverso e lo spettacolare dipinto Diana cacciatrice di Ettore Tito. Pregnante e sintetica è la cifra grafica dei cinque Sorrisi, di gusto Art Nouveau, realizzati da Giorgio Kienerk nel 1900.

Giuseppe Santomaso, Composizione, sedia e figura

L’espressionismo è rappresentato dall’ironico Balena dormiente di Lorenzo Viani, dalla Tosatura delle pecore di Giuseppe Cesetti e da Composizione, sedia e figure di Giuseppe Santomaso. Un altro artista ben rappresentato è Carlo Carrà con la bella Marina degli anni Cinquanta, con il raro studio futurista La stazione di Milano, e con Figura metafisica che è riferibile al nuovo e più congeniale interesse dell’artista per la pittura abbracciata negli anni Dieci da Giorgio de Chirico. Il maestro della metafisica è presente nel nostro percorso con la magnetica Testa di fanciulla.

Enrico Prampolini, Composizione

Il Novecento storico italiano è rappresentato dalla contemplativa, solida Campagna romana di Ferruccio Ferrazzi, dall’intenso Ritratto della moglie di Virgilio Guidi, dalle due sintetiche tempere di gusto arcaico di Mario Sironi. Mentre Composizione e Materia cosmica sono due composizioni di andamento astratto del futurista Enrico Prampolini.

Thayaht, Fiori e farfalle

La geniale creatività di Thayaht è rappresentata da tre vivaci opere (Aurora boreale, Omaggio a Gauguin e Fiori e farfalle). Nella pampa argentina è un raro dipinto del coltissimo e originale artista Antonio Antony De Witt. Renato Guttuso è presente con una straordinaria Natura morta, composizione a olio e collage del 1958. Dell’esponente della scuola romana Giuseppe Capogrossi abbiamo un dipinto di bella data (1952) dal titolo Spazio. Tre artisti di fama mondiale concludono il nostro viaggio nell’arte: Pablo Picasso con il suo bizzarro pastello Figura con ombrello, Salvador Dalì con la sua apocalittica Parigi e Fernando Botero con l’ammiccante e florida Donna alla finestra che si offre alla notte.

G. B. d. C

 


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